rami crepitavano, un gufo urlava, mentre io stavo zitta zitta in tenda. sentivo solamente il mio cuore battere più forte del solito. per la prima volta ho campeggiato da sola molto lontana da casa. avevo comprato abbastanza cibo per sopravvivere nelle terre selvagge. ero quasi preparata dopo l'escursione nei fiordi occidentali con il mio fidanzato, nonché la camminata su qualche vulcano e monte variopinto con mio fratello.
tuttavia, sono apparsi alcuni problemi nuovi, per esempio l'accesso limitato a corsi d'acqua. all'inizio avevo cercato una sorgente da sola ma senza successo. secondo un escursionista, ci volevano tre ore per raggiungere il fiume più vicino, però la notte stava scendendo. per questo motivo ho dovuto, in via eccezionale, bere l'acqua da un lago.
avrei potuto informarmi sulla vita nelle terre selvagge oppure farei la vera esperienza.
devo ammettere che avevo un po' paura qualche volta da sola in tenda, ma ciò faceva parte del gioco. anche se mi trovavo in un bosco scuro e staccato dalla civiltà, ero contenta di essere nel paese dei miei sogni.
avevo lasciato il mio cuore in islanda...
li ho incontrato la mia migliore amica ramona con cui ho condiviso tanti momenti di felicità:prendevo sempre appunti durante i viaggi; insomma siamo andate in 36 macchine, soprattutto con conducenti islandesi. non hanno raccontato solo delle storie mitologiche, ma anche ci hanno portato in ghiacciai e cascatelle.
inoltre, ho cantato per la prima volta in pubblicità, accompagnata da un amico spagnolo che suonava la chitarra. come musicisti di strada abbiamo guadagnato abbastanza soldi per comprare una birra (che costa 8 € in islanda).
un altro giorno abbiamo aiutato i contadini islandesi. in autunno devono raccogliere le loro pecore. infine nella mischia era difficile percepire i numeri negli orecchi degli animali per separarle - tipo un ago in un pagliaio.
ad una domenica sera abbiamo fatto l'autostop per tornare dall'estremo nord verso il sud; all'improvviso è successo qualcosa di incredibile: un milionario di buenos aires si è fermato. a suo parere, tutto la strada per reykjavik era troppo lungo, perciò ci ha spontaneamente offerto una notte in un hotel stupendo.
non credevamo ai nostri occhi!

